Decreto Semplificazioni. Arriva lo stop dal Quirinale. Tra gli emendamenti ammessi al voto, per la sanità si salvano solo personale (tetto spesa e 687), payback e cancellazione raddoppio Ires. Per il resto si pensa a un ddl urgente
di Giovanni Rodriquez
L'allarme era circolato tra la maggioranza già nella giornata di ieri. Dal Quirinale sarebbe arrivato un secco no ad un decreto omnibus dopo gli 83 emendamenti approvati dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro. Da qui la proposta di concentrarsi solo su pochi temi. In particolare, per la sanità restano ammessi alla votazione solo gli emendamenti sul personale, quelli sul payback farmaceutico, oltre che la cancellazione del raddoppio dell'Ires per no profit ed ospedali previsto dalla manovra. Tutto il resto potrebbe essere ripresentato in un ddl parlamentare con procedura d'urgenza
28 GEN - Problemi per il Governo sul Decreto semplificazioni oggi approdato nell'Aula del Senato. L'allarme era circolato tra i messaggi whatsapp dei senatori di maggioranza per tutta la giornata di ieri. Dal Quirinale sarebbe arrivato un secco no ad un decreto omnibus dopo gli 83 emendamenti approvati dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro. Da qui la proposta di concentrarsi solo su pochi temi.
In particolare, per la sanità, tra gli emendamenti già approvati dalle Commissioni ad essere ammessi al voto sono solo gli emendamenti su personale, payback e mancato raddoppio dell'Ires. Lo chiarito la stessa presidenza del Senato intervenendo a fine seduta prima della sopsensione pomeridiano sottolinenado che "valutati gli emendamenti alla luce dell'articolo 97 del Regolamento e della giurisprudenza costituzionale sui decreti-legge", ha specificato quali sono gli unici emendamenti approvati dalle Commissioni riunite sono ammessi alla votazione (e cioé 1.34, 1.44, 1.0.500, 2.1000, 3.47, 3.500, 3.0.8. 3.0.81, 3.0.136, 3.0.700, 4.3, 4.0.1000, 8.500, 8.0.3, 8.0.500, 9.0.41, 9.0.500, 10.0.1000, 11.0.43, 11.0.95, 11.0.172, 11.0.500, 11.0.600, 11.0.1000) mentre tutti gli altri sono stati dichiarati improponibili.
Per la sanità quindi si salvano solo gli emendamenti 1.34 (cancellazione raddoppio Ires no profit e ospedali), il 9.041 (tetto spesa personale e altre norme sul personale Ssn) e il 9.0.500 (modifica del comma 687 della manovra, payback e ulteriori esoneri per fatturazione elettronica nel 2019).
Vediamoli nel dettaglio. L'emendamento
9.0.41 contiene disposizioni per sostenere l'effettiva erogazione dei livelli essenziali di assistenza mediante ricognizione del fabbisogno dì personale del Servizio sanitario nazionale.
Nel testo si spiega che il Ministero della Salute dovrà definire una
metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale tenendo conto di quanto previsto in materia di definizione dei piani triennali dei fabbisogni di personale.
Sempre con decreto del Ministero della Salute viene prevista l’istituzione di un
Comitato paritetico per la predisposizione di una proposta di revisione della normativa in materia di obiettivi per la gestione e il contenimento del costo del personale delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario nazionale. Del predetto Comitato, che si avvale anche del supporto tecnico dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali, fanno altresì parte rappresentanti dei Dipartimenti per gli Affari regionali e le autonomie, della funzione pubblica, del Ministero dell'economia e delle finanze, nonché delle Regioni.
La regione verrà giudicata adempiente quando viene accertato il conseguimento dell'obiettivo già previsto all'articolo 2, comma 71, della legge Finanziaria del 2010. In caso contrario la Regione è considerata adempiente ove abbia raggiunto l'equilibrio economico nell'anno di riferimento e comunque nei 6 anni precedenti, abbia garantito i livelli essenziali di assistenza ed abbia avviato con atti di Consiglio o di Giunta il processo di adeguamento.
Le Regioni sottoposte a Piani di rientro dai deficit sanitari o ai Programmi operativi di prosecuzione di detti piani, aggiornano gli obiettivi di spesa del personale entro 40 giorni dalla data di adozione della normativa, nel rispetto del tetto complessivo stabilito da detti Piani o Programmi.
L'emendamento, infine, prevede il
superamento del tetto di spesa per il personale previsto dalla finanziaria del 2010.
L'emendamento 9.0.500 estende la validità delle graduatorie per le procedure concorsuali per l’assunzione di personale medico, tecnico-professionale ed infermieristico, bandite dalle aziende e dagli enti del Servizio sanitario nazionale a decorrere dal 1° gennaio 2020.
Il contestato
comma 687 della manovra viene sostituito dal seguente: "’Per il triennio 2019 – 2021, la dirigenza amministrativa, professionale e tecnica del Servizio sanitario nazionale, in considerazione della mancata attuazione nei termini previsti della delega di cui all’articolo 11, comma 1, lettera b), della legge 7 agosto 2015, n. 124, è compresa nell’area della contrattazione collettiva della Sanità nell’ambito dell’apposito accordo stipulato ai sensi dell’articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165".
L'
esonero della fatturazione elettronica per il 2019 si applicherà anche ai soggetti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche.
Quanto al
payback, fatto salvo quanto già previsto nella manovra 2019, qualora entro il 15 febbraio 2019 non si sia perfezionato il recupero integrale delle risorse finanziarie connesse alle procedure di ripiano della spesa farmaceutica per gli anni 2013-2017, il Direttore generale dell'Aifa, entro il 30 aprile 2019, dovrà accertare che le Aziende farmaceutiche titolari di Aic abbiano versato almeno l'importo di 2,378 milioni. L'accertamento dovrà essere compiuto entro il 31 maggio 2019, e verrà effettuato computando gli importi già versati per i ripiani degli anni 2013-2017 e quelli versati risultanti a seguito degli effetti, che restano fermi, delle transazioni stipulate sulla base della legge 136/2018.
A seguito dell'accertamento positivo, con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, sentita l'Aifa, d'intesa con la Conferenza Stato Regioni, verrà ripartito tra le Regioni l'importo giacente sul Fondo per il payback 2013-2017.
L'emendamento 1.34 cancella infine la cosiddetta
"tassa sulla bontà", ossia il raddoppio dell'Ires sugli enti non commerciali previsto dalla legge di Bilancio.
Dichiarati improponibili tutti gli altri per estraneità all'oggetto della discussione in base all'articolo 97 del regolamento del Senato. Per non gettar via il lavoro fatto, in ogni caso, gli altri emendamenti messi da parte, a quanto si apprende, verrebbero riproposti in un
disegno di legge di iniziativa parlamentare da presentare con procedura d’urgenza.
Giovanni Rodriquez
28 gennaio 2019
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