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Celiachia. “Il ministro Grillo ha deluso le nostre aspettative: anticipati i tagli ai tetti di spesa. Regioni nel caos”, la protesta dell’Associazione italiana celiachia


Per l’Associazione Italiana Celiachia il ministro ha disatteso quanto annunciato in rete, ossia di voler rivedere i tetti di spesa per l’erogazione gratuita dei prodotti. Non solo con una cirolare ha anticipato i tempi di applicazione dei tetti di spesa ridotti senza rivedere preventivamente il Registro Nazionale.

18 OTT - “Gli annunci del ministro Grillo, lanciati su twitter nelle scorse settimane, di voler fare chiarezza sui nuovi tetti di spesa approvati con Decreto ministeriale il 10 agosto e di voler valutare quindi eventuali modifiche per non penalizzare i pazienti celiaci, sono rimasti lettera morta. Non solo, il Ministero ha diffuso del tutto inaspettatamente una Circolare confusa, immotivata e inutile che, ignorando le disposizioni di legge, ha anticipato i tempi di applicazione dei tetti di spesa ridotti senza rivedere preventivamente il Registro Nazionale, che elenca gli alimenti senza glutine erogabili a spese del Servizio Sanitario Nazionale. Il risultato? È caos nelle Regioni dove regna il ‘fai da te’ con pazienti che ricevono trattamenti differenti. È ormai del tutto evidente che il Ministero della Salute, al di là dei proclami, non abbia a cuore il futuro dei pazienti celiaci delusi dalle promesse non mantenute”.
 
È quanto dichiara il presidente dell’Associazione Italiana Celiachia (Aic), Giuseppe Di Fabio.
 
“I nostri appelli a dare precedenza al passaggio contemporaneo in tutte le Regioni dai buoni di acquisto cartacei a quelli digitali, che semplificherebbero e farebbero risparmiare, secondo le stime, 20 milioni di euro all’anno, sono rimasti del tutto inascoltati. Nessuna fretta di attuare la digitalizzazione dell’assistenza, con indubbio vantaggio sia per i cittadini celiaci che per il sistema sanitario, ma moltissima invece, quella di applicare la riduzione dei tetti di spesa a carico dei pazienti – prosegue Di Fabio – a tutt’oggi a pagare le decisioni ondivaghe del Ministero sono solo i pazienti, che senza essere stati informati del repentino anticipo del taglio, scoprono di non avere più diritto alla stessa esenzione del mese precedente, mentre  altri ricevono i buoni invariati per l’intero anno successivo e in alcuni casi sono gli esercenti, su indicazione delle loro ASL, a correggere i buoni dei pazienti. Ma stanno pagando anche gli operatori, quindi farmacisti, grande distribuzione e negozi, ignari della repentina, inattesa e retroattiva corsa all’applicazione dei tetti ridotti. Siamo profondamente delusi e indignati e ancora attendiamo la risposta del Ministero sulle ragioni di questa corsa a fare cassa, anticipando le scadenze previste dal decreto scritto, firmato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale”.
 


18 ottobre 2018
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