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Governo approva Decreto Fiscale e Manovra. Stop ai Presidenti-Commissari nelle Regioni in piano di rientro sanità. Tra i possibili interventi anche cancellazione del superticket, payback, sblocco del tetto di spesa per il personale, anagrafe vaccinale e cabina di regia


Concluso alle 21.30 il Consiglio dei ministri. Per la sanità è certo lo stop al doppio incarico Governatore-Commissario ad acta. Fondo sanitario 2019 a 114,4 miliardi. E poi, salvo sorprese, dovrebbero esserci misure sul payback farmaceutico, la fine del tetto per la spesa del personale fissato a quella del 2004 meno l'1,4%, nuove norme per l'accesso alla medicina generale, per l'anagrafe vaccinale e poi una cabina di regia per indicare gli interventi più urgenti in sanità. Ecco qui tutte le novità. LA BOZZA DEL DECRETO FISCALE

15 OTT - Consiglio dei ministri in tarda sera dopo una giornata di incontri a Palazzo Chigi per sciogliere i nodi del decreto fiscale e della legge di Bilancio. La riunione è iniziata alle 19.30 e si è conclusa intorno alle 21.30. Contrariamente alle voci di possibili rinvii è il presidente Giuseppe Conte ad annunciare l'approvazione sia del decreto fiscale che del ddl Bilancio e d una altro decreto "semplificazione".
 
Per la sanità, in attesa di conoscere i testi, possiamo dare per certo lo stop al doppio incarico per i presidenti-commissari di Regione in Piano di rientro sanità di cui ha espressamente parlato il vicepremier Di Maio in conferenza stampa.
 
Per il resto ci dobbiamo al momento basare sulle anticipazione ante Cdm e sulla bozza di decreto fiscale sul tavolo dei ministri nella giornata odierna.
 
Tra le misure studiate (ma non è appunto chiaro se esse confluiranno in manovra o nel decreto) figuravano quelle già previste nella bozza circolata la scorsa settimana sul payback.
 
In particolare si dà efficacia alle transazioni già previste dalla legge di Bilancio 2018, riguardanti il ripiano della spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera per gli anni 2013, 2014 e 2015, ancora pendenti al 31 dicembre 2017. La norma è funzionale a consentire l'erogazione alle Regioni di 372 milioni di euro a cui si aggiungono le ultreriori risorse non oggetto di contenzioso, per 133 milioni di euro, per la cifra complessiva di 505 milioni di euro. 
 
Poi, come abbiamo visto, figura lo stop al doppio incarico per i presidenti di Regioni commissari ad acta per la sanità. Oltre alla fine del doppio ruolo, si prevede che le Regioni commissariate dovranno predisporre, con cadenza semestrale, in occasione delle periodiche riunioni di verifica, una relazione ai Ministri della Salute e dell'Economia, da trasmettere al Consiglio dei ministri, con particolare riferimento al monitoraggio dell'equilibrio di bilancio e dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

Vengono inoltre elencate le caratteristiche che dovranno possedere i futuri commissari ad acta: "Il commissario ad acta deve possedere qualificate e comprovate professionalità nonché specifica esperienza di gestione sanitaria ovvero aver ricoperto incarichi di amministrazione o direzione di strutture, pubbliche o private, aventi attinenza con quella sanitaria ovvero di particolare complessità, anche sotto il profilo della prevenzione della corruzione e della tutela della legalità".
 
Infine, si spiega che il Consiglio dei ministri, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, dovrà procedere alla nomina di un commissario ad acta per ogni regione in cui si sia determinata l’incompatibilità del commissario, il quale resterà comunque in carica fino alla nomina del nuovo commissario ad acta.

A questo punto dovrebbero saltare i ruoli di Vincenzo De Luca per la Campania e Nicola Zingaretti per il Lazio (da sottolineare, tuttavia, che sia Campania che Lazio hanno annunciato una rapida e prossima uscita dai piani di rientro). 
 
Poi si parla di misure ad hoc per l'Anagrafe nazionale vaccini. Si conferma lo stanziamento di 2 mln già previsto dalla legge di Bilancio 2018 e, con risorse interne al Ministero della Salute, si aggiungerebbero altri 550.000 euro a partire dal 2019.
 
Previste, infine, alcune disposizioni relative alla gestione liquidatore dell'Ente strumentale alla Croce rossa italiana. Si intendono qui superare alcuni "profili di ambiguità" emersi con il Dlgs 178/2012. L'obiettivo è quello di chiarire l'entità del finanziamento dell'Ente strumentale alla Croce rossa, in liquidazione coatta amministrativa dal 1° gennaio 2018, per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, "al fine di garantire un'ordinata procedura liquidatoria, riservando l'attivo patrimoniale dell'Ente al pagamento dei debiti pregressi. Inoltre, si punta a "ricondurre a normalità la gestione amministrativo contabile successivamente al trasferimento del personale, già funzionale alla gestione liquidatoria, alle altre amministrazioni pubbliche, distinguendo permanentemente la quota del finanziamento che resta compresa nel finanziamento complessivo del Ssn (per il trasferimento di personale agli enti sanitari) da quella destinata ad amministrazioni diverse".
 
E poi la conferma del Fondo sanitario nazionale a quota 114,4 mld, e dell'obiettivo di superare completamente il superticket. Misura che causerebbe alle Regioni mancate entrate per circa 400 mln l'anno. Queste risorse verrebbero coperte dalle entrate previste dall'intervento sul payback. In programma, inoltre, misure ad hoc per il riordino delle norme di accesso per medicina generale sulle quali sta ancora proseguendo il dialogo con i sindacati.
 
Dovrebbe poi essere superato il tetto di spesa per il personale, ancora oggi calcolato su un importo pari a quello della spesa dell’anno 2004, decurtato dell’1,4%.
 
Infine, dovrebbe essere inserita anche la nuova Cabina di regia per selezionare gli interventi più urgenti anche per l’adeguamento antisismico (solo per le zone I e II). Presso il Ministero della Salute, entro marzo 2019, si prevede l’insediamento di una ‘cabina di regia’ con il compito di selezionare le priorità del Paese, a partire dalle zone a maggiore rischio sismico, per implementare un piano pluriennale degli investimenti da realizzarsi nei prossimi anni. Anche per questi motivi è prevista la collaborazione e compartecipazione agli investimenti di altri soggetti istituzionali pubblici.
 
Giovanni Rodriquez

15 ottobre 2018
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