Grillo in Campania: “Su Ospedale del Mare non accetterò scaricabarile”. Ma la visita non si è fermata lì: “Sotto valutazione tutta la sanità”
di Ester Maragò
Prima il Monaldi, poi il Cardarelli e un passaggio nella sede della Regione dove ha incontrato il Governatore De Luca. Infine l’Ospedale del Mare. Il Ministro ricorda che “La Campania merita particolare attenzione. Non per venire a tagliare nastri o fare blitz che non portano a nulla”. E sul Commissariamento dice “stiamo studiando e valuteremo tutte le azioni che riteniamo opportuno prendere. Sono ministro da 40 giorni e questa non sarà l’unica visita in Campania”
10 LUG - Lo “scandalo” Ospedale del Mare è solo la punta dell’iceberg. Sotto la lente del ministero della Salute, c’è la sanità campana a tutto tondo. E non c’è bisogno di leggere tra le righe per capirlo.
La “discesa” del ministro della Salute Giulia Grillo oggi a Napoli lascia poco spazio alla fantasia.
Ufficialmente è arrivata nella città partenopea per fare luce sul “pasticciaccio” dell’Ospedale del Mare che campeggia ormai da due giorni sulle principali pagine dei media e imperversa in ogni Tg, trascinando nel baratro il direttore responsabile del reparto di Chirurgia Vascolare, Francesco Pignatelli reo di aver spostato i pazienti da un reparto all’altro per consentire a medici e infermieri di partecipare alla festa organizzata in un locale a Pozzuoli per celebrare il suo nuovo incarico.
Ma le sue incursioni al Monaldi e al Cardarelli, dicono anche altro. Pur ribadendo, più volte, che il Governo, lei e tutta la struttura del Ministero sono a disposizione della Regione, anzi di tutte le Regioni, per cercare di migliorare i servizi ai cittadini, tra dichiarazioni ai giornalisti e dirette facebook il ministro (e non la ministra, parola non molto amata da Grillo) non ha nascosto di tenere la sanità campana sotto osservazione.
Visitando l’ospedale “Monaldi” di Napoli, interrogata sul commissariamento, ora nelle mani del Governatore Vincenzo De Luca, ha detto “stiamo studiando e valuteremo tutte le azioni che riteniamo opportuno prendere. Sono ministro da 40 giorni e questa non sarà l’unica visita in Campania”, aggiungendo che la sua presenza nelle strutture campane non è strettamente legata a quanto accaduto all’Ospedale del Mare, ma va oltre.
“La Campania è una Regione che merita una particolare attenzione, non per venire a tagliare nastri o fare blitz che non portano a nulla – ha affermato – siamo mossi da spirito collaborativo e di aiuto nei confronti dei cittadini e di questa Regione. Dal Governo e da parte mia, col ministero della Salute, ci saranno il massimo impegno e la massima cura per aiutare a risolvere i tanti problemi, le difficoltà e le inerzie della sanità locale. In Campania, come in tutte le Regioni in difficoltà. Faremo tutti gli sforzi possibili per superare i problemi e gli ostacoli di vario genere, purtroppo anche di antica data, che negano il diritto all’assistenza dei cittadini. Perché tutti e dappertutto devono poter godere allo stesso modo del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione”.
Un concetto ribadito anche durante la diretta Facebook insieme alla consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino, subito dopo aver incontrato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Cardarelli, Ciro Verdoliva. “La Campania è la prima regione che sto visitando ed è la Regione in Italia con i livelli più bassi di servizi sanitari offerti ai cittadini e quindi richiede una grande attenzione da parte del Governo. Attenzione che negli anni non ha ricevuto. Non taglierò nastri – ha ribadito nuovamente – e le promesse le lasciamo ai mercanti, ma metteremo il massimo impegno su questa Regione e sulle sue difficoltà. Siamo tutti cittadini italiani e tutelati dall'articolo 32 della Costituzione. Il mio impegno è di andare in questa direzione”.
E proprio parlando del Cardarelli ha osservato come questa struttura indubbiamente soffra del fatto che “l’organizzazione della rete ospedaliera non è avvenuta fino ad ora in maniera coerente, e quindi deve drenare tutta una serie di necessità del territorio che avrebbero dovuto essere soddisfatte da altre strutture tra cui anche l’ospedale del Mare. Veniamo qui con spirito collaborativo nei confronti dei cittadini di questa Regione”.
Sul colloquio con De Luca, solo poche parole: “Ho ascoltato. Mi ha illustrato i passaggi da compiere, ma io ho rinviato tutto ai tavoli ministeriali”.
Sulla vicenda dell’ospedale del Mare, Giulia Grillo è stata tranchant. “Una cosa è certa – ha detto al termine della visita nella struttura – non accetterò scaricabarile. Un reparto è stato chiuso bellamente spostando pazienti come se fossero pacchi postali. Non accetterò che qualcuno mi dica che non sa come è successo. Non viviamo nel Paese dei balocchi, ognuno si prenda le sue responsabilità”.
Insomma per il ministro quanto è avvenuto non può restare impunito. “Ho già inviato i carabinieri dei Nas e attivato una ispezione del ministero che entro 48 ore mi farà avere una relazione dettagliata. Ci comporteremo di conseguenza, col polso fermo. So che anche l’Ordine dei medici di Napoli ha avviato una procedura di procedimento disciplinare. Le azioni da fare – ha aggiunto – le faremo tutte, senza indugio. Questi episodi contribuiscono ad affossare la credibilità di una istituzione importante come il Servizio sanitario pubblico. Un nostro vanto che produce tantissime eccellenze che noi, tutti noi, dobbiamo preservare e valorizzare. Sarà mia cura rilanciare le tante cose buone del Ssn, non solo i cattivi episodi. Ma oggi era importante qui la presenza del ministero. Perché lo Stato c’è, ed è vicino ai cittadini”.
Nel corso della visita non sono mancati momenti di tensione. Un uomo in evidente stato di agitazione si è scagliato contro il Ministro, nel tentativo di denunciare un episodio accaduto nei giorni scorsi al Policlinico, e minacciando di lanciarsi da una finestra. “Voglio rassicurare tutti – ha detto successivamente Grillo – sto bene e non mi è successo niente. Si trattava soltanto di un cittadino che voleva consegnare una denuncia per un episodio che gli era capitato con la sanità pubblica”.
Intanto il responsabile della chirurgia vascolare è stato sospeso dall’incarico, come ha detto a Quotidiano Sanità il Direttore generale della Asl Napoli 1 Mario Forlenza. Ma se venisse convalidato l’impianto accusatorio, il passo immediatamente successivo sarà quello di revocarlo dall’incarico, ricevuto poco più di mese fa. Ma per Francesco Pignatelli, chirurgo di vecchia data dall’ottimo curriculum professionale, potrebbero spalancarsi anche le porte del licenziamento in caso di avvio di un procedimento disciplinare con esito negativo.
“Ieri ho confermato la sospensione dall’incarico del Dottor Pignatelli – ha dichiarato Forlenza – dopo che mi ha confermato di aver trasferito quattro pazienti dal reparto di chirurgia vascolare a quello di chirurgia generale senza alcuna autorizzazione della Direzione sanitaria presidiale e di quella aziendale. Non solo, mi ha anche confermato l’assenza di tutto il personale che doveva essere in servizio, dalle 20 di sera del 6 luglio alle 8 del giorno dopo, e di aver concesso le ferie a due infermieri. Una conferma indiretta del fatto che il reparto era senza personale proprio in in concomitanza con la festa per la sua nomina. Ho già individuato un altro medico, che in via provvisoria svolgerà le funzioni di direttore, e attivato il servizio ispettivo aziendale”.
Ma qualora venisse confermato il grave quadro che si è fin ora delineato “dovrò assumere ulteriori provvedimenti”. “In primis – ha aggiunto – la revoca dell’incarico di direttore dell’unità operativa di chirurgia vascolare in quanto Pignatelli è venuto meno ai propri compiti dirigenziali. Una volta ricevuta la relazione finale del servizio ispettivo, nel caso, sarà attivato anche un procedimento disciplinare. E in base all’esito della Commissione di Disciplina la sanzione potrebbe andare dalla sospensione dal servizio fino alla sanzione estrema del licenziamento. Tutti i nostri provvedimenti saranno inviati ai Nas i quali hanno avviato un’indagine sulla sussistenza di un’ipotesi di reato da interruzione di servizio”.
Ester Maragò