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Autismo. Carnevali (PD): “Una conquista l’aggiornamento delle linee di indirizzo. Nessuna estromissione dai Lea”


La deputata dem, commentando il documento approvato dalla Conferenza unificata, rassicura le associazioni circa alcuni articoli circolati sul web che parlavano di linee di indirizzo condizionate alle “risorse disponibili a livello territoriale”. "Un emendamento che andava in quella direzione è stato sì proposto in Conferenza Unificata, ma mai approvato. Credo sia giusto rasserenare il clima".

13 MAG - Venerdì la Conferenza Unificata tra Governo, Regioni ed Enti Locali ha approvato l’“Aggiornamento delle linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi dello Spettro Autistico”, come previsto dalla legge 134 del 2015, un passaggio importante per garantire alle persone con questa disabilità uniformità e certezza normativa.
 
"Le linee di indirizzo sono talmente importanti - evidenzia Elena Carnevali (Pd) - che la legge (articolo 4, comma 2 della citata legge 134 del 2015) prevede costituiscano adempimenti ai fini della verifica del Comitato permanete sui Lea (Livelli Essenziali di Assistenza): è una conquista innanzitutto per le persone con spettro autistico e per le loro famiglie".
 
Tuttavia nelle scorse ore, all’interno di alcuni articoli sul web, alcune associazioni avevano avanzato la preoccupazione secondo cui l’attuazione delle linee di indirizzo sarebbe stata condizionata nell’Intesa Stato – Regioni dalle “risorse disponibili a livello territoriale” (dalla disponibilità finanziaria delle aziende sanitarie, dunque), un punto che non trova però traccia nell’intesa sottoscritta. Le stesse avevano avanzato anche l’ipotesi di un ricorso al documento licenziato dall’Intesa.
 
"Voglio rassicurare le associazioni e tutte le famiglie che si prendono cura di persone affette da autismo – dichiara Carnevali -, perché un emendamento che andava in quella direzione è stato sì proposto in Conferenza Unificata, ma mai approvato. Non c’è dubbio che tale modifica avrebbe depotenziato il sostegno all’autismo, ma nei fatti quell’emendamento non è poi stato accolto. Credo sia giusto rasserenare il clima – conclude Carnevali -, senza pensare a ricorsi che non troverebbero nè ragioni nè riscontro, e adoperarci perché qualità e appropriatezza, diagnosi precoce, centri di riferimento, reti dei servizi, presa in carico globale e approccio multidisciplinare diventino realmente “livelli essenziali” nel sostegno alle persone affette da disturbi dello spettro autistico".

13 maggio 2018
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