Alimentazione. Lorenzin firma protocollo d'intesa con Federcuochi: “Educare al cibo sano per tutelare la salute”
“Fronteggiare i pericoli derivanti da un'errata alimentazione, incoraggiando stili di vita e comportamenti salutari grazie alle giuste abitudini alimentari”. Per perseguire insieme questo obiettivo il ministro della Salute e la Federazione italiana cuochi hanno firmato un protocollo d'intesa. Lorenzin: “I cuochi hanno la responsabilità di mettere in tavola piatti che influenzeranno la tendenza culinaria del domani”. IL PROTOCOLLO.
09 NOV - Mirare ad un'alimentazione sana e sicura. È questo l'interesse comune che ha spinto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
, e la Federazione italiana cuochi a firmare un protocollo d'intesa. L'obiettivo dell'accordo è di fronteggiare i pericoli derivanti da un'errata alimentazione, incoraggiando stili di vita e comportamenti salutari grazie alle giuste abitudini alimentari.
“I cuochi e le giovani generazioni di chef soprattutto - ha detto
Beatrice Lorezin - hanno la responsabilità di mettere in tavola piatti che influenzeranno la tendenza culinaria del domani. E
avere la consapevolezza che cibo è benessere, è di grande importanza. In qualche modo siete un po' medici anche voi - ha evidenziato rivolgendosi anche alla platea di studenti intervenuti al ministero per la firma del protocollo - e contribuite a comunicare l'importanza della buona tavola e della tradizione agroalimentare italiana”.
Grazie a questo protocollo
saranno promosse iniziative utili a diffondere il processo di informazione, identificazione e conoscenza di tematiche relative alla sicurezza alimentare, sia sotto il profilo nutrizionale che igienico-sanitario, anche attraverso la sensibilizzazione degli operatori della ristorazione, oltre che dei cittadini.
“Noi siamo 'stakeholder' importanti nel settore alimentare - ha detto
Salvatore Bruno, segretario generale della Federazione italiana cuochi - il rispetto dei profili nutrizionali, delle caratteristiche di sicurezza alimentare passano attraverso il nostro lavoro. Abbiamo elaborato norme tecnico-professionali che delineano la figura del cuoco e c'è un tavolo inter-istituzionale in cui si sta riflettendo sulla possibilità di una certificazione in tal senso. Se un cuoco cucina male - ha concluso - è certamente il mercato a scegliere, ma gli unici criteri normativi da rispettare oggi sono quelli di cui stiamo parlando”.
09 novembre 2017
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