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Catastrofi. Via al coordinamento operativo tra sanità regionale e Protezione civile


La conferenza Unificata ha dato via libera ieri alla direttiva del Dipartimento della Protezione civile che punta a rafforzare il coordinamento tra servizi sanitari regionali e protezione civile in caso di catastrofi. Definiti tempi di intervento e procedure più stringenti per la gestione delle strutture sanitarie d’emergenza.

26 MAG - Intesa alla Conferenza Unificata di ieri sulla direttiva del Dipartimento della Protezione civile per avviare un maggior coordinamento operativo e logistico tra la stessa PC e i servizi sanitari regionali in caso di catastrofi. L’intesa nasce con l’obiettivo di “ottimizzare le capacità di allertamento, attivazione e intervento del sistema di protezione civile” e “per assicurare, su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle prerogative regionali, un livello minimo di capacità operativa e un linguaggio comune” per operare al meglio in emergenza.

Il nucleo di riferimento restano “i moduli sanitari d’emergenza” per i quali la direttiva prevede autonomia logistica garantita per un minimo di 72 ore e autonomia operativa sul campo. La direttiva conferma anche la tipologia dei moduli che possono essere di I e II livello oppure con annessa unità chirurgica. I moduli dovranno garantire tempestiva capacità di partenza dall’attivazione con i seguenti tempi massimi d’intervento:
Nei moduli devono operare squadre sanitarie composte da medici e infermieri di comprovata esperienza professionale in are critica (118, pronto soccorso, terapia intensiva e, per i “posti medici avanzati e unità mediche chiruirgiche” anche chirurgia d’urgenza, coadiuvate da altro personale tecnico-sanitario e con il supporto del personale logistico.
I moduli dovranno integrarsi all’interno delle colonne mobili regionali della protezione civile e a questo scopo si prevede la massima cooperazione tra amministrazioni sanitarie e protezione civile.

In caso di catastrofe la macchina dei soccorsi sanitari prevede una precisa tempistica che la direttiva riassume in due step prioritari:

Il coordinamento generale delle operazioni avrà i seguenti obiettivi principali:

Per questo, spiega la direttiva, servirà garantire:

In caso di gran numero di feriti, la direttiva prevede che il coordinamento sia assunto, nelle prime 72 ore, da personale operante nel sistema di emergenza “118, Dea” o da personale delegato con specifica preparazione.
 

26 maggio 2011
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