Responsabilità professionale. Se la scienza diventa figlia della politica
di Silvestro Scotti
Potrebbe essere questa la conseguenza della norma inserita nel ddl sulla responsabilità professionale che prevede che le Società scientifiche siano accreditate dal ministero della Salute senza alcun ruolo per l’Ordine professionale
23 NOV - Scienza, coscienza e politica. Nelle ultime settimane si sta definendo rispetto ad atti legislativi di particolare rilievo per la professione medica e sanitaria in genere, la necessità di una rivalutazione nel nostro Paese del ruolo e della valenza istituzionale delle Società scientifiche.
Sia nel provvedimento sulla appropriatezza, sia per il tema delle vaccinazioni, si rileva la necessità a margine del parere del Consiglio Superiore di Sanità di un confronto all’interno della professione del valore scientifico di alcune scelte sulla erogabilità e sui sottesi criteri di appropriatezza.
E’ immediatamente chiaro che gli Ordini professionali dovrebbero al loro interno validare istituzionalmente le società scientifiche e gli strumenti da loro derivati, quali linee guida e criteri di appropriatezza, anche per dare piena concretezza ai valori insiti nel dovere di competenza che poi rappresentano, in chiave deontologica, le prerogative istituzionali che l’Ordine ha rispetto al comportamento dei professionisti medici e odontoiatri, relativamente a tali aspetti.
Oggi alla luce del art.6 del ddl sulla responsabilità professionale si paventa il rischio/opportunità che le Società scientifiche siano accreditate dal ministero della Salute senza alcun ruolo per un organo ausiliario dello Stato, qual è l’Ordine professionale.
E’ chiaro che i successivi provvedimenti ministeriali ne terranno conto ma credo che altro valore avrebbe avuto se tale diritto/dovere fosse stato già ope legis definito. Il rischio è che la scienza diventi figlia della politica, e che la politica figlia, a sua volta, di una visione ragionieristica della tutela della salute prevalga rispetto ai compiti di cura e assistenza dei nostri pazienti.
Concludo, con le parole di un grande e incompreso scienziato, Galileo Galilei: “Le verità scientifiche non si decidono a maggioranza”. E aggiungiamo Noi: tantomeno se sono maggioranze politiche.
Silvestro Scotti
Presidente Ordine dei medici di Napoli e provincia
23 novembre 2015
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