Camera. Sì unanime a commissione d'inchiesta su uranio impoverito. M5S: “Pretendiamo trasparenza”
La proposta di legge per far luce sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici come l'uranio, è stata promossa da M5S e Sel.
30 GIU - La Camera ha approvato all'unanimità l'istituzione di una commissione di inchiesta sull'utilizzo dell'uranio impoverito con 405 voti favorevoli, su 405 votanti. La proposta di legge per far luce sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici come l'uranio, è stata promossa da M5S e Sel.
“Vogliamo che questa commissione di inchiesta parlamentare, la quarta che si occupa di uranio impoverito, sia quella che renda definitiva giustizia ai nostri militari morti, che si sono ammalati gravemente, e alle loro famiglie. Per raggiungere questo scopo sarà necessaria la massima unità d’intenti, trasparenza e il superamento di quelle ‘zone grigie’ che negli ultimi 20 anni hanno impedito di fare luce fino in fondo. Ci aspettiamo dunque la massima collaborazione, da parte di tutti. In caso contrario, denunceremo ostruzionismi sia in sede istituzionale che in pubblico”. Così il Gruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera, che ha dato parere favorevole alla proposta di legge abbinata M5S-Sel che prevede l’istituzione di una commissione d’inchiesta monocamerale che, nei prossimi due anni, “si occuperà di fare luce sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito i militari impiegati in missioni all'estero, nei poligoni di tiro e nei depositi di munizioni. Non solo: approfondiremo anche tematiche legate ai vaccini e alle loro modalità di somministrazione, ai rischi connessi al gas radon e all’amianto con i quali i militari sono a contatto".
"Ricordiamo che in base alle stime di osservatoriomilitare.it sono oltre 3.600 i nostri militari che si sono ammalati dopo aver operato in missioni nei Balcani, in Iraq, e in Afghanistan e, di questi, 318 sono morti. A questi cittadini italiani, che hanno servito il Paese - concludono i deputati del M5S - dobbiamo verità e vicinanza da parte delle Stato. Un dovere che spetta in primis alle nostre Forze Armate: proprio il rispetto verso la Patria che servono e difendono non può andare di pari passo con il trincerarsi ulteriormente dietro alle gerarchie”.
30 giugno 2015
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