Il ddl Lorenzin. Dalla riforma degli Ordini ai divieti di fumo a scuola e per le e-cig. Il testo
Approvato dal Consiglio dei ministri il provvedimento messo a punto dal ministro della Salute. Punto di partenza i precedenti ddl Fazio e Balduzzi arenati entrambi nella scorsa legislatura. Ma ci sono molte novità. A partire dai nuovi divieti di fumo. IL TESTO APPROVATO. LA RELAZIONE ILLUSTRATIVA.
26 LUG - Sperimentazioni cliniche e aggiornamento dei Lea con l'inserimento di prestazioni per il controllo del dolore nel parto, riforma degli Ordini professionali, lotta all'abusivismo professionale, nuove norme per la formazione specialistica. Ma anche sicurezza alimentare, benessere animale e promozione di corretti stili di vita. Fino all'inasprimento delle pene per reati contro i pazienti ricoverati in ospedale o in strutture residenziali.
E’ il ddl “Lorenzin” recante “
disposizioni in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e formazione medico specialistica e di benessere animale”, approvato dal Consiglio di ministri il 26 luglio. In tutto 27 articoli che prendono spunto dai precedenti ddl Fazio e Balduzzi arenati entrambi nella scorsa legislatura.
Ora il neo ministro Lorenzin ci riprova rimettendo in pista quelle norme, riviste, corrette e integrate da altre. Con qualche novità significativa per la vita di tutti i giorni come quella del divieto di fumo in tutte le aree scolastiche, comprese quelle all'aperto e del divieto di vendita delle sigarette elettroniche con nicotina agli under 18.
Nel testo entrato a Palazzo Chigi c'era anche il divieto di fumare in auto in presenza di minori e donne in gravidanza, ma in conferenza stampa Lorenzin ha detto che si è decisio di porre tale ipotesi all'attenzione del Parlamento, annunciando lo stralcio della norma dal testo governativo.
E, sull’onda di quanto è successo nella "
clinica degli orrori" di Meta di Sorrento, anche una norma ad hoc per rendere più severe le pene per reati contro la persona commessi nei confronti di ricoverati in strutture sanitarie o presso strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali.
Annunciata dal Ministro anche una stretta all’esercizio abusivo delle professioni sanitarie. Previsto un inasprimento delle pene e il sequestro dei beni destinati all'attività illecita sono altre misure contenute nel ddl. “Solo tra gli odontoiatri ci sono 15mila abusive”, ha ricordato il ministro Lorenzin “È prevista un'aggravante di reato e viene introdotta una nuova misura oltre a quella pecuniaria. Se si coglie sul fatto un medico abusivo vengono sequestrati i beni destinati alla professione e dati a strutture che offrono cura e assistenza a persone in difficoltà economica e sociale”.
Grande attenzione, poi a due temi centrali nel ddl: le sperimentazioni cliniche e la riforma degli Ordini profesionali. Sul primo punto Lorenzin è stata molto chiara. "Il nostro intento è quello di dare un contesto normativo in materia degno delle straordinarie capacità e potenzialità della ricerca italiana. Vogliamo non solo riportare a casa i 'cervelli in fuga" ma anche attrarre ricercatori stranieri in un contesto normativo finalmente all'altezza delle sfida dell'innovazione scientifica".
Sulla riforma degli Ordini, il ministro ha invece richiamato il lavoro già in corso in Parlamento augurandosi una stretta collaborazione e sostenendo che il suo ddl vuole essere soprattutto di stimolo ulteriore alla riforma ordinistica. Con grande attenzione anche a quelle professioni sanitarie tuttora senza Ordine.
Infine, ne hanno parlato sia Lorenzin che il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ci sarà anche l'inserimento degli specializzandi all'ultimo biennio nelle strutture del Servizio sanitario nazionale per prestare servizio. Evidenziando il contenuto dell'articolo 7 del Ddl, Carrozza ha spiegato che "spetterà alla scuola di specializzazione e non alle Regioni la decisione su come impiegare gli specializzandi". L'articolo inserito nel Ddl sul tema, ha evidenziato Lorenzin, "non è esaustivo, ma è un 'chiodo' che mettiamo per aprire il dibattito parlamentare e che ha lo scopo di agevolare l'accesso dei giovani alla professione medica, accrescendo la loro partecipazione alle attività professionali".
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Vedi la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri.
26 luglio 2013
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