Decreto Balduzzi. Via libera dal Senato. È legge. Lorenzin: "Trovata una soluzione equilibrata"
Approvato senza emendamenti, con 259 voti a favore, 2 no e 6 astenuti, il decreto Balduzzi ottiene il sì definitivo da Palazzo Madama. Per il Ministro la misura comprende "sia il rigore ed il rispetto delle regole della sicurezza e della scienza ma anche la comprensione e la solidarietà ai malati e alle loro famiglie ''. IL TESTO
22 MAG - Il Senato questa mattina ha approvato in via definitiva il decreto sulle staminali con 259 si, 2 no e 6 astenuti. Il provvedimento ora è legge. Il sì di Palazzo Madama stabilisce all’art. 1 che gli Opg dovranno essere superati il 1 aprile 2014, e che tutte le persone internate per le quali l'autorità giudiziaria abbia già escluso o escluda la sussistenza della pericolosità sociale devono essere immediatamente dimesse.
Per quanto riguarda invece il secondo articolo si stabilisce che i pazienti che hanno già iniziato le terapie con il metodo Stamina potranno proseguire le cure, “sotto la responsabilità del medico prescrittore, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili secondo la normativa vigente”. La sperimentazione clinica del metodo Stamina, che tante polemiche ha suscitato, partirà dal 1° luglio 2013 e per 18 mesi “anche in deroga alla normativa vigente”. Per la sperimentazione il ministero della Salute ha messo a disposizione un milione di euro per l’anno in corso e due milioni per il prossimo.
A “condizione che i medicinali, per quanto attiene alla sicurezza del paziente, siano preparati in conformità alle linee guida di cui all'articolo 5” del regolamento europeo 1394 del 2007. Per garantire “la ripetibilità delle terapie, le modalità di preparazione sono rese disponibili all'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e all'Iss (Istituto Superiore di Sanità)” che cureranno anche la valutazione della sperimentazione. L'Iss farà anche “un servizio di consulenza multidisciplinare di alta specializzazione per i pazienti arruolati”.
È istituito anche un Osservatorio “con compiti consultivi e di proposta, di monitoraggio, di garanzia di trasparenza delle informazioni e delle procedure” formato da esperti e associazioni dei familiari dei pazienti.
La ministra Lorenzin intervenendo all’avvio dell’esame ha ribadito come il decreto in corso di approvazione, per quanto riguarda il metodo Stamina, comprende “sia il rigore ed il rispetto delle regole della sicurezza e della scienza ma anche la comprensione e la solidarietà ai malati e alle loro famiglie”. Lorenzin ha ringraziato tutti i gruppi parlamentari e i componenti delle commissioni di Camera e Senato “per la sensibilità dimostrata e per la puntualità con cui è stato studiato ogni aspetto di questo provvedimento”.
“Credo – ha detto – che sia stata trovata una soluzione di equilibrio e per questo non si può che ringraziare il lavoro svolto da queste Aule. In questa vicenda, come in altre che ci troveremo a dover esaminare, soprattutto nelle Commissioni interessate, siamo chiamati, come ho detto ieri in Commissione sanità, ad una nuova frontiera del legislatore, che è quella della biopolitica, che si apre laddove la scienza ogni giorno produce nuove scoperte e legittimamente aumenta, dalla parte del cittadino, la speranza di poter essere guarito sempre e comunque”.
La ministra ha poi aggiunto che “il legislatore è chiamato questa volta, come in altri casi, a verificare una strada per poter garantire, da un lato, il diritto alla salute e, dall'altro, la libertà di cura: un difficile bilanciamento costituzionale, che ha coinvolto anche alcuni dei nostri tribunali. Spesso infatti emerge, come in questo caso, una sorta di conflittualità tra scienza, medicina e giustizia: tutto si porta in nuova frontiera, che noi dovremo imparare e cominciare ad affrontare in modo rigoroso, per dare quelle risposte che i cittadini italiani si aspettano da questo Parlamento”.
“Per queste ragioni sono molto soddisfatta della soluzione raggiunta, che trovo equilibrata e di buon senso, la quale rispetta la medicina da una parte e la speranza delle famiglie dall'altra”.
Parlando poi dell'altra parte del decreto, quella che concerne gli ospedali psichiatrici giudiziari, Lorenzin ha concluso “abbiamo accolto e accoglieremo numerosi suggerimenti che sono venuti da tutto il Parlamento, perché ci rendiamo conto di come questa sia una situazione intollerabile nel nostro Paese e di come bisogna trovare una certezza per queste persone, che sono malate, e bisogna aiutare i territori a poter accogliere questo tipo di patologie. L'intero settore del disagio e della malattia mentale sarà particolarmente a cuore al Governo e sono sicura anche al Parlamento”.
22 maggio 2013
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