Covid. Sindacati medici a Regione: “File di ambulanze, situazione indecorosa”
Lettera a Fedriga e Riccardi in relazione alla vicenda della coda di ambulanze verificatasi al Ps di Udine. Tra le richieste “per evitare il collasso del sistema”, i sindacati evidenziano la necessità di “mettere maggiormente a disposizione per l’assistenza ai pazienti Covid le Strutture aziendali e il personale in servizio, rimodulare le attività non urgenti, stabilizzare i Dirigenti”.
04 DIC - “Lo spettacolo indecoroso delle file di ambulanze in attesa davanti alle porte e la lettera del Dirigenti Medici del Pronto Soccorso di Udine colpisce la nostra coscienza di Cittadini, di Medici e Responsabili di Associazioni Sindacali”. Lo hanno scritto in una lettera indirizzata ieri al presidente della Regione
Massimiliano Fedriga e al vicepresidente
Riccardo Riccardi, con delega alla Salute, i rappresentanti regionali del principali sindacati della Dirigenza Medica e Sanitaria, in relazione alla vicenda della coda di ambulanze verificatasi il 30 novembre scorso al pronto soccorso di Udine.
“Gli allarmi e le preoccupazioni che erano stati avanzati 20 giorni fa - si legge nella missiva - sono ora confermati dalla realtà. I colleghi medici di Udine denunciano in modo realistico e documentato una situazione insostenibile, risultato di una carenza di strutture fisiche e di personale per l’assistenza dei pazienti Covid e iI loro appello non deve essere ignorato”.
Nel comunicato intersindacale si sottolinea che “la situazione non è migliore in altre strutture del Servizio Sanitario Regionale”.
“Ad esempio nell’ospedale di Palmanova, designato Covid per tutta l’azienda - continuano i sindacati - dove la situazione è insostenibile per Medici, Infermieri e pazienti”. I sindacati sollecitano la Regione ad agire, perché “non possiamo più attendere dati epidemiologici che ‘seguono’ l’andamento reale del contagio e non possiamo aspettare previsioni sul futuro”.
Tra le richieste rivolte al vicepresidente Riccardi, “per evitare il collasso del sistema”, i sindacati evidenziano la necessità di “mettere maggiormente a disposizione per l’assistenza ai pazienti Covid le Strutture aziendali e il personale in servizio, rimodulare adeguatamente le attività programmate non urgenti, procedere alle stabilizzazioni dei Dirigenti, prolungare fino ad assunzione gli incarichi a tempo determinato, applicare nuove procedure per reperire il personale necessario, impiegare i medici specializzandi presenti nelle strutture regionali a supporto dei reparti in difficoltà, finalizzare le risorse regionali con priorità per le attività Covid correlate”.
04 dicembre 2020
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