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I medici neolaureati non si facciano ammaliare da “corsetti” e patentini autoreferenziati

25 FEB - Gentile Direttore,
spiace constatare che il dott. Montalbano segretario regionale dello SMI, tenti maldestramente e ripetutamente di dare una fotografia della realtà dell’ambito emergenza urgenza regionale completamente irreale e mistifichi chiaramente la realtà. Montalbano se ne faccia una ragione, perché il sindacato che rappresento, da più di dieci anni si chiama AAROI EMAC laddove EMAC sta per Emergenza e Area Critica perché la nostra associazione rappresenta ormai non solo gli anestesisti rianimatori ma anche i prontosoccorsisti e i 118ttisti di fatto riunendo sotto un’unica egida più di 300 professionisti impegnati da sempre nell’ambito dell’emergenza intra ed extra ospedaliera in un continuum di cure, di preparazione e qualifiche di elevatissimo livello perché di provenienza dalle due Scuole di Specializzazione universitaria, unica forma di qualifica e preparazione professionale di livello.

I nostri professionisti sono quelli che hanno imparato in 5 anni di specializzazione e lunga pratica sul campo a trattare i pazienti complessi del Pronto Soccorso e delle Medicine d’Urgenza, a curare i pazienti critici nelle Terapie Intensive generali e pediatriche, a trattare il dolore acuto e cronico con tutta la farmacopea disponibile e le più avanzate metodiche, a gestire qualsiasi tipo di manovra invasiva e terapia avanzata nelle sale operatorie, a muoversi e soccorrere pazienti in qualsiasi contesto urbano, extraurbano ed ostile e a gestire trasporti di pazienti ipercomplessi e con avanzato supporto tecnologico sulle ambulanze, con le automediche e gli elisoccorsi, e sono quelli che per mantenere lo skilling, l’expertise e l’aggiornamento continuano a lavorare sia nell’ambito intra che extraospedaliero.

Ci racconti allora il dott. Montalbano di come questo corso CeForMed di 400 striminzite ore possa essere in grado di dare una formazione adeguata minimamente equiparabile, ci parli innanzitutto dei contenuti di questo iter formativo e dei docenti che speriamo non siano i MET stessi autoreferenziati o i medici di medicina generale,  e convinca i nostri pazienti che 5 “corsetti” teorici e 5 tirocini fatti qua e là in reparti e servizi siano un percorso adeguato e sicuro per formare un medico dell’emergenza. Noi sappiamo con certezza che questo non può essere vero. Sarebbe un po’ come prevedere che un controllore di volo dopo 100 ore di simulatore di volo a tavolino e la frequentazione saltuaria di torre di controllo, officine areoportuali, e velivoli fermi in aeroporto possa poi pensare di pilotare un Boeing 737….quanti di noi ci salirebbero a bordo tranquilli?

Non scherziamo per favore. Persino i paramedici statunitensi, svizzeri ed inglesi (professionisti non sanitari e non laureati) oggi per poter salire in ambulanza devono superare un corso ben più serio, lungo, articolato e professionalizzante di questo del CeFormMed!

I cittadini hanno il diritto di sapere da chi sono soccorsi e curati in casa e per strada quando la situazione si fa critica ed hanno diritto di sapere se il medico che interviene è un ginecologo che non ha mai fatto il ginecologo ma ha fatto 400 ore di corso oppure se è un medico specializzato in anestesia e rianimazione o in medicina d’urgenza ed hanno diritto di ricevere lo stesso livello di cura, lo stesso livello di expertise e professionalità che hanno i pazienti in ospedale. L’extraospedaliero non può essere considerato un succedaneo della ex Guardia Medica né il parcheggio di colleghi che non hanno la possibilità di entrare nelle scuole di specializzazione, unica modalità formativa certificata e chiaramente validata da numeri e risultati. E se ne faccia una ragione Montalbano, che la nostra è una battaglia esclusivamente per la sicurezza e la qualità delle cure erogate e non una becera lotta ad accaparrarsi posti, postazioni ed elettorato nell’ambito emergenza urgenza FVG dove già da lungo tempo siamo professionisti protagonisti indiscussi, apprezzati e stimati. I MET oggi rappresentano una piccolissima minoranza del panorama regionale dell’emergenza extraospedaliera e lo SMI a parte rappresentare Montalbano stesso non ci risulta avere attualmente seguito (le percentuali di rappresentatività sindacale sono ben note e pubbliche).

Ci compiacciamo infine che anche la FIMMG FVG sia riemersa dal silenzio assordante e dal disinteresse totale prestato all’ambito dell’Emergenza Urgenza del FVG in questi ultimi 20 anni…..mentre AAROI EMAC e le altre sigle rappresentative della Dirigenza Medica si adoperavano e si esponevano pesantemente per difendere uno dei migliori sistemi italiani e per cercare di fermare le maldestre azioni della politica regionale degli ultimi governi, la FIMMG cosa faceva? Ci auguriamo che questa faziosa uscita del dottor Agrusti non sia la solita sparata esasperata a difesa di orti e cortili a prescindere, ma sia vero interesse a tutelare e ricercare un modello di salute migliore in cui al cittadino utente vengono garantiti i migliori professionisti e solo in quel caso potremo accettare un’interlocuzione da un sindacato che appunto non si è mai occupato di emergenza urgenza.  

Ringraziamo il dottor Agrusti per la lectio magistralis su articoli di contratti e normative che legittimerebbero i medici MET a lavorare nell’ambito emergenziale, le conosciamo bene, ma per onestà intellettuale dovrebbe dire anche che si tratta di previsioni e possibilità normative e non di obblighi né per le Aziende né per le Regioni e quindi ben poco ci interessano, perché a noi, non interessa la difesa di categorie, a noi interessano i contenuti, interessa la qualità del servizio, interessa la formazione seria e certificata e per questo stiamo lavorando in pieno accordo con la Regione. E’ vero che altre regioni hanno intrapreso il percorso di una formazione “discount” di questo tipo, ma perché dobbiamo ispirarci sempre ai modelli peggiori e non guardare ai sistemi virtuosi di questo ambito? L’Emergenza Urgenza ben poco ha a che vedere con le Cure Primarie e la Continuità Assistenziale ambiti assolutamente importanti e delicati, ma ad ognuno il suo nell’ottica di garantire ai pazienti il miglior trattamento possibile e non nell’ottica di occupare posti e postazioni.

Concludo dicendo ai giovani neolaureati, vera ed unica risorsa futura per il nostro SSR, di non farsi ammaliare da “corsetti” e patentini autoreferenziati, l’emergenza è un ambito serio e delicato che come tutti gli altri ambiti della medicina richiede studio, preparazione, pratica ed esperienza e non improvvisazione e superficialità.

Dott. Alberto Peratoner
Presidente Regionale AAROI EMAC FVG


25 febbraio 2020
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