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Aborto. Aied Roma: "Dobbiamo nuovamente difendere la 194"


La presa di posizione dell'asociazione alla vigilia (20 giugno) di un nuovo pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge 194. "Si sta cercando di riaprire vecchi dibattiti e tentare in tutti i modi di cancellarla".

12 GIU - "Ancora una volta torniamo a discutere della legge 194 e ancora una volta, tra polemiche e confusione, si cerca di minare un diritto conquistato con fatica ben 34 anni fa". Così, in una nota, la sezione romana dell'Aied che sottolinea come "l'Italia, invece di progredire lungo un cammino di crescita ed evoluzione culturale, soprattutto negli ultimi tempi, stia scivolando in una buia crisi dei valori sociali".
Secondo l'associazione "Si sta cercando di riaprire vecchi dibattiti e tentare in tutti i modi di cancellarla, con attenzione nulla nei confronti della donna e della sua salute, malgrado, dopo la sua entrata in vigore, gli aborti in Italia si siano ampiamente ridotti".

Le preoccupazioni dell'Aied sono soprattutto concentrate sulla prossima pronuncia della Corte Costituzionale sull'articolo 4 della 194(quello che prevede l'aborto entro i primi 90 giorni ndr.) che sarà all’esame della Corte il prossimo 20 giugno per un nuovo esame di legittimità. "Ciò che si valuterà - scrive l'Aied - è se va contro i diritti inviolabili dell’uomo e la tutela della salute, se pregiudica il diritto alla vita dell’embrione, in quanto uomo in divenire".
A questo puntro l'Aied si chiede "se non ci fosse più la legge 194 i diritti umani e alla salute sarebbero invece tutelati o si verificherebbe un grande passo indietro che riporterebbe agli aborti clandestini, ai ricorsi all’estero, alla clinica privata, al mercato nero delle pillole abortive?". La risposta per l'associazione è scontata, e si arriverebbe: "All'esasperazione di donne che vivono sulla loro pelle le storie più diverse e che vedrebbero negata la libertà di scelta, già in parte messa in discussione dall'altissimo numero di medici obiettori".

"Non siamo un'Associazione abortista - conclude l'Aied Roma - e proprio con tale finalità promuoviamo la contraccezione, ma riteniamo che le donne debbano essere libere di fare le proprie scelte nella legalità,  senza alcun tipo di ostacolo o giudizio".
 

12 giugno 2012
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