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Coronavirus. Anche i droni in campo per controllare gli spostamenti dei cittadini


Via libera dall'Enac. Deroghe concesse fino al 3 aprile per usare i piccoli aerei a pilotaggio remoto anche senza autorizzazione specifica dell'Ente per l'aviazione civile. Si prevede quindi che i droni potranno essere usati nei casi in cui il pilota sia in grado di mantenere il contatto visivo con il drone, in deroga all'articolo 10 anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto.

23 MAR - Via libera dall'Enac all'uso in deroga dei droni per monitorare gli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale "nell'ottica di garantire il contenimento dell'emergenza epidemiologica coronavirus". A prevederlo è una nota inviata ai ministeri dell'Interno, dei Trasporti e della Giustizia, allo Stato Maggiore dell'Aeronautica, all'Enav, all'Associazione nazionale dei comuni italiani e ai Comandi delle Polizie locali.
 
"Considerate le esigenze manifestate da numerosi Comandi di Polizie locali - si legge nella comunicazione - fino al 3 aprile 2020 si dispone che le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg, nella disponibilità dei Comandi di Polizia locale ed impiegati per le attività di monitoraggio in questione, potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione fissate dall'articolo 8 del Regolamento Enac 'Mezzi aerei a pilotaggio remoto' edizione 3 dell'11 novembre 2019".
 
Si prevede quindi che i droni potranno essere usati nei casi in cui il pilota sia in grado di mantenere il contatto visivo con il drone, in deroga all'articolo 10 anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto; non sarà inoltre necessario il rilascio di "autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesto la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati".
 
"Inoltre, in deroga alle previsioni di cui all’art 27 del citato Regolamento Enac e alle disposizioni contenute nella Circolare Enac Atm 09, con la presente, dalla data del suo invio e fino al 3 aprile 2020, si autorizzano tutti gli Enti di Stato di cui all’art 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie Locali dei Comuni italiani, ad operare con propri Apr se impiegati nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia Covid-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili di cui al paragrafo 7 della Circolare Enac Atm 09 e identificate come 'aree rosse', ad una quota massima di 15 metri".
 
"In caso di svolgimento di voli operati con Apr - spiega la nota - nelle aree sopra specificate, l'Ente titolare dello stesso dovrà fornire preventivamente comunicazione alla Torre di controllo dell'aeroporto limitrofo all'area d'interesse al fine di comunicare la presenza del drone e di coordinare le rispettive attività. E' comunque data sempre priorità al traffico degli aeromobili da/verso gli aeroporti e rimane in capo all'operatore del drone la responsabilità sia di dare precedenza agli aeromobili in volo sia di separarsi da questi ultimi".

23 marzo 2020
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