Tribunale di Bari autorizza la ‘cura Di Bella’. Marino (Pd): "Paradossale che decida un magistrato”
Il giudice del Tribunale di Bari ha accolto il ricorso di un malato di cancro che chiedeva alla Asl di essere curato con il controverso metodo ideato alla fine degli anni Novanta. Marino (Pd): "Paradossale che una terapia medica possa essere prescritta da un magistrato”.
27 FEB - “Nutro profondo rispetto per il lavoro della magistratura e tuttavia mi sembra paradossale che una terapia medica possa essere prescritta da un magistrato. Così come mi sembrerebbe strano se fosse un medico a concludere un processo”. Ad affermarlo è Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico e presidente della Commissione d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, in merito alla sentenza del Tribunale di Bari, sezione lavoro, che ha accolto il ricorso di un paziente malato di cancro che chiedeva di essere curato il metodo Di Bella, ideato dall'omonimo medico alla fine degli anni Novanta e oggetto di forti polemiche e perplessità da parte della comunità scientifica. La Asl, secondo quanto stabilito dal giudice, dovrà ora erogare, gratuitamente, la terapia.
“È bene ricordare – afferma Marino entrando nel merito – che la cura Di Bella è stata ritenuta dalla comunità medica e scientifica internazionale come non affidabile. Ricordo anche – aggiunge il senatore concludendo - che molti pazienti che per seguire la terapia Di Bella hanno abbandonato le terapie tradizionali e scientificamente provate, e che avevano ragionevoli speranze di sconfiggere il cancro, sono poi deceduti”.
27 febbraio 2012
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