Vaccini. Burioni chiede scusa a Guglielmo Pepe che ritira la querela per diffamazione. Ma poi la polemica riprende su Twitter
Il noto virologo pro vax era stato querelato dal giornalista blogger ed ex direttore dell’inserto Salute di Repubblica dopo un post su twitter dove Burioni scriveva “un giornalista che racconta balle senza basi scientifiche danneggia la società e tradisce la sua professione, ha morti sulla coscienza”. Pepe ha accettato le scuse e ritirato la querela. Ma la tregua è durata poco... LA LETTERA
29 GEN - Si chiude con una lettera di scuse, accettate, la querelle giudiziaria tra il virologo
Roberto Burioni, ormai notissino pro vax, e il giornalista
Guglielmo Pepe, attuale blogger di Repubblica ed ex direttore dell’inserto Salute del quotidiano romano.
Motivo del contendere un tweet di Burioni del luglio 2017 in piena bagarre sulla legge dell'ex ministro Lorenzin sull’obbligo di vaccinazione, nel quale Burioni scriveva, in risposta a Guglielmo Pepe, : “un giornalista che racconta balle senza basi scientifiche danneggia la società e tradisce la sua professione, ha morti sulla coscienza”.
Pepe annunciò subito querela e oggi la vicenda si è chiusa con una lettera di scuse, accettate da Pepe, dove Burioni sottolinea di essere stato “aggressivo ma nell'ambito del clima di accesa discussione su temi estremamente rilevanti dal punto di vista sociale” e di aver adoperato “questo stile derivante da un serrato dibattito di carattere politico”.
Nella lettera Burioni sottolinea ancora che “anche se il mio post non era in alcun modo diretto a lei, mi rendo conto che per il modo in cui era scritto, può aver dato adito ad equivoci in questo senso. Tuttavia, nonostante la mia buona fede, chi scrive ha il dovere di essere chiaro e se qualcuno ha frainteso quanto da me scritto la responsabilità è mia, in quanto dovevo essere più chiaro: di questo me ne rammarico e pertanto Le rinnovo le mie scuse”.
Tutto bene, quindi? In realtà parrebbe di no, almeno a leggere gli scambi di tweet (vedi qui sotto) tra i due, seguiti alla divulgazione della lettera di scuse da parte di Pepe che, evidentemente, non è stata gradita da Burioni, il quale, di rimando, pubblica copia dell'atto finale del Gip romano dove, prendendo atto del ritiro della querela, si ripetono però gli estremi della motivazione che avevano portato ad una prima archiviazione del caso (alla quale Pepe si era opposto) e da cui si evince che il giudice aveva ritenuto non diffamatorie le espressioni usate da Burioni.
29 gennaio 2019
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