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Diabete. Lilly celebra i 90 anni dell'insulina: "Pietra miliare nella storia della medicina"


L'anniversario cade in occasione dell'apertura del XIX Congresso nazionale dell’Associazione medici diabetologi. E 15 anni fa venne introdotto anche il primo analogo rapido, "che ha ridotto del 34% l'incidenza nei pazienti".

30 MAG - In occasione del XIX Congresso nazionale dell’Associazione medici diabetologi (Amd), iniziato oggi a Roma, Lilly ricorda l’anniversario di due terapie che hanno contrassegnato la storia del diabete: i 90 anni della prima insulina per uso umano e i 15 anni del primo analogo rapido dell’insulina.

“La ‘scoperta’ dell’insulina ha rappresentato una pietra miliare nella storia della medicina, perché ha permesso di affrontare una condizione, il diabete, nota fin dal secondo secolo d.C., se non addirittura prima - ve ne è infatti traccia nel Papiro di Ebers, uno dei più antichi lavori di medicina proveniente dal mondo Egizio -, il cui esito finale era inevitabilmente la morte”, ha commentato Carlo Giorda, presidente dell’Amd.
Per Stefano Del Prato, presidente della Società italiana di diabetologia, “Dopo 90 anni, l’insulina continua a essere l’ormone delle meraviglie. E’ il primo ormone isolato, il primo ormone impiegato a scopi terapeutici, il primo ormone ad essere prodotto con tecnica del Dna ricombinante, il primo ormone modificato per ottenere analoghi con diverse caratteristiche farmacodinamiche". 

A distanza di 75 anni dalla prima insulina, è stato poi introdotto in commercio il primo analogo rapido dell’insulina che ha rappresentato un passo avanti nell’evoluzione della terapia. Lilly ha commercializzato il primo della nuova classe di farmaci anti diabetici a rapido assorbimento e a breve durata d’azione: se con l’insulina umana regolare il paziente deve programmare l’iniezione a 30 - 45 minuti prima del pasto, gli analoghi rapidi per la prima volta hanno previsto l’iniezione a 15 minuti per tenere sotto controllo l’aumento di glicemia legato all’assunzione del cibo.

Oltre che l’impatto sulle abitudini di vita, gli studi che hanno portato all’introduzione del farmaco hanno dimostrato che l’innalzamento post prandiale del glucosio nel sangue è significativamente più basso con l’insulina rapida rispetto all’insulina umana tradizionale e la differenza più importante tra le due terapie è la variazione del livello glicemico dopo i pasti. I risultati hanno anche mostrato che l’incidenza di ipoglicemie (effetto collaterale più comune della terapia con insulina) si è ridotta del 34% nei pazienti con l’insulina analoga rapida. L’analogo rapido ha ridotto gli episodi di ipoglicemia e ha portato benefici in termini di comodità e impatto sulla quotidianità del paziente 

30 maggio 2013
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