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Aveva aggredito il personale sanitario, ma il Pm chiede l’archiviazione. Scotti (Omceo): “Un pugno allo stomaco” 

Per il Pubblico Ministero “l’offesa è di particolare tenuità” e “il comportamento addebitabile all’indagato non può essere valutato come abituale”. Chiesta al Gip l’archiviazione. Lo sconcerto dei medici: “Parliamo di un infermiere al quale è stata fratturata una mano, un uomo che è stato picchiato con una stampella mentre cercava di prestare assistenza ad un piccolo paziente. Approvare la nuova legge sulle aggressioni al personale sanitario ormai è una priorità assoluta”. LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE

15 NOV - C’è sconcerto tra i medici per la scelta del Pubblico Ministero di Napoli di chiedere al Gip l’archiviazione del procedimento contro un uomo accusato di avere aggredito il personale sanitario dell’ospedale Santobono. “Parliamo di un infermiere al quale è stata fratturata una mano, un uomo che è stato picchiato con una stampella mentre cercava di prestare assistenza ad un piccolo paziente”, evidenzia in una nota Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale Fimmg nonché Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli.

Ma per il Pubblico Ministero “l’offesa è di particolare tenuità” e, “in particolare, risulta chiaro che l’aggressione” al Ps ospedaliero “fu originata dallo stato d’estrema ansia” dell’uomo “per le condizioni di salute della figlia di 5 anni, per la quale. - in modo certo non ammissibile - chiedeva assistenza ai medici”. Per il PM occorre anche tenere conto che “il bastone usato per provocare le lesioni era utilizzato dall’indagato come ausilio alla deambulazione”, e “le lesioni provocate alla parte offesa furono di lievi entità”.
 
E poi, rileva ancora il Pm, “il comportamento addebitabile all’indagato non può essere valutato come abituale, in quanto - come si evince dal certificato penale (è incensurato)”.

Per questo il PM chiede al Gip di archiviare il caso.
 
“Una notizia che è arrivata come un pugno allo stomaco”, afferma Scotti. “È l’ennesima dimostrazione, qualora ne servisse una, di quanto sia urgente l’approvazione della legge che irrigidisca le pene per chi aggredisce un medico e conferisca ai sanitari lo status di pubblico ufficiale”, aggiunge. L’aggressione come quella Santobono, evidenzia il Segretario Generale Nazionale Fimmg e Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, è “una storia che si ripete uguale, a volte con esiti ancor più gravi, e che vede ogni giorno i medici quali vittime designate”.

“Approvare la nuova legge sulle aggressioni al personale sanitario - ribadisce Scotti - ormai è una priorità assoluta. Non possiamo più aspettare, dobbiamo fornire alla magistratura gli strumenti per punire severamente chi si rende colpevole dell’aggressione di un medico. Del resto, se la legge fosse già stata approvata, non ci sarebbero state attenuanti e le stesse fratture non sarebbero state considerate poi tanto lievi”.

15 novembre 2019
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