Napoli riferimento europeo sulle malattie rare enodocrino-metaboliche (Endo-Ern)
“Avere a disposizione una rete ampia consente di lavorare molto meglio e soprattutto di dare risposte in termini di diagnosi e cura a tante persone”, spiega Annamaria Colao ordinario di endocrinologia della Federico II e referente italiana per le malattie rare endocrine in Europa.
08 MAR - Efialte soffriva di una grave malattia rara, la McCune Albright. Malattie non comuni che però colpiscono venti milioni di persone in Europa e 670 mila in Italia e circa il 20 per cento dei nuovi tumori sono da catalogare tra queste. Tante le patologie rare endocrino metaboliche e Napoli oggi è diventata il riferimento europeo del network ENDO-ERN che consente di affrontare, riconoscere e curare meglio.
“Sono rare e difficili da identificare ma riunite in cluster si riferiscono a tantissime persone. Avere a disposizione una rete ampia consente di lavorare molto meglio e soprattutto di dare risposte in termini di diagnosi e cura a tante persone. Per questo motivo abbiamo voluto realizzare un focus ad hoc”, spiega
Annamaria Colao ordinario di endocrinologia della Federico II e referente italiana per le malattie rare endocrine in Europa che renderà disponibile anche on line sul sito campussalute.it gli interventi per consentire ai pazienti e ai medici di famiglia di poter riconoscere tali patologie.
Il focus è stato realizzato nell'ambito della manifestazione Eva e Adamo, tre giorni dedicati alla medicina di genere nei tanti suoi aspetti durante i quali sono state effettuate oltre duecento visite mediche gratuite per promuovere la prevenzione, attività purtroppo ancora molto carente in Campania.
“La donna non è da considerare un essere umano diversamente uomo ma ha sue specificità. La medicina di genere è un argomento sempre più trattato e discusso, riguardante non più solo le società scientifiche ma anche le istituzioni promotrici della salute. La medicina tradizionale ha da sempre avuto un’impostazione centrata sull’uomo, relegando gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti specifici correlati alla riproduzione. Nel corso degli anni però tale aspetto è andato modificandosi, grazie ad un approccio innovativo finalizzato a studiare l’impatto del genere e di tutte le variabili che lo caratterizzano, ponendosi l’obiettivo di far comprendere che gli uomini e le donne, nonostante siano soggetti alle medesime patologie, possono presentare sintomi, progressione delle malattie e risposte ai trattamenti molto diversi tra loro. Da qui la necessità di porre attenzione allo studio del genere, inserendo tale dimensione della medicina in tutte le aree mediche”, spiega
Annamaria Colao, responsabile scientifico del progetto.
In questo ambito, il Campus Salute, ancora una volta, intende porre attenzione a quanto ci sia ancora da fare per la parità di genere, soffermandosi sull’importanza della salute della donna e dell’uomo a 360°. Simposi dedicati alla sessualità, dieta mediterranea, stili di vita, obesità, melanomi, tumori al seno, osteoporosi, malattie neurologiche, respiratorie, cardiologiche e tanto altro.
Un progetto contro il femminicidio è stato sostenuto dal Campus inoltre realizzato con la Fondazione Foresta di Padova.
La manifestazione si è conclusa con una performance di
Rosaria De Cicco nei panni di un uomo e il conferimento di alcuni riconoscimenti. Tra questi sono stati premiati lo scrittore
Maurizio De Giovanni, l'ex pugile
Patrizio Oliva, il presidente Amesci
Enrico Maria Borrelli, Angela Margiotta, Maria Rosaria Rondinella, la pugile
Imma Testa.
Ettore Mautone
08 marzo 2017
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